Siti della documentazione riguardante il Compitese ed in particolare Castel durante, Villora e San Ginese di C.


Avvenimenti storici principali del periodo 

  • Nel 1313 : distruzione di Castel Durante, Castel Vecchio, ed altri castelli, ecc. ad opera di Uguccione della Fagiuola.
  • Nel 1314 : Ugoccione della Fagiuola diventa signore di Lucca e Pisa, mettendo a ferro e a fuoco la città di Lucca.
  • Nel 1316 un'insurrezione popolare porta all'elezione di Castruccio Castracani, a Capitano generale e successivamente a Duca di Lucca.
  • Dominazione straniera a Lucca : 1329-1369.
  • inizia nel 1329 ( nel 1328 era morto Castruccio Castracani), nel 1342 fu conquistata da Pisa e termina il 6 aprile 1369 con la libertà concessa dall'imperatore Carlo IV. dietro il compenso di 300 mila fiorini. 
  • Epidemia di peste a Lucca : 1340-1348


Quanto segue è tratto dal Vol 2° del. Bongi pag.127....
....omissis...
L' Estimo adunque, dopo essere stato un tempo comune alla città ed alla campagna, divenne nei primi anni del trecento lo strumento, mediante il quale si distribuivano le imposte addosso ai contadini, il cui ritratto in parte era ad utile del Comune di Lucca, in parte delle Vicarie e delle singole Comunità rurali.
Gli elementi, per cosi dire, di cui si componeva, erano il possesso immobile e mobile e le bocche o teste: de' beni stabili affittati o allivellati, tenendo conto pero solamente del frutto che toccava al colono, le imposte contadinesche essendo un misto di pagamenti in denaro e in prestazioni d' opere, venivano distribuite con certe regole speciali, che possono leggersi negli Statuti del Comune, dal 1331 in poi, e con molta amplezza ne' due ultimi del 1446 e 1550 (IlI libro in principio). Le imposte in denaro si raccoglievano per mezzo di colte dagli ufficiali de' Comuni rurali, e però i loro Capitoli danno molta luce sulle pratiche usate in queste, nonchè nella esecuzione delle opere e de' servigi personali. L'agricoltura essendo, se non l'unico, certamente il principalissimo provento de' contadini, la descrizione de' terreni fu in conseguenza la base principale dell' Estimo, ed alcune volte negli stessi libri si uni colla indicazione de' beni mobili e semoventi e delle teste: e percio, i campioni speciali di misure de' beni si conservarono ab antico nell' archivio insieme con gli altri libri estimali. 
E però da avvertire che in Lucca le misure si fecero non solamente per ragione fiscale e tribularia, ma ancora e precipuamente nell'interesse de proprietari: il che troviamo espresso in questo modo ne due ultimi Statuti, riguardo ai terreni del Distretto: « Pro comuni hominum utilitate decernimus, quod omnes a et singulae terrae situalae in Districa Sexmiliariorum et Suburbanorum debeant mensurari et declarari ad quem perlinent et per quos cultiventar; sic enim dubia removentur, et quaestiones evilantur, quia ex « lemporis cursu et ex confinium mutatione et ex dominii et possessionis trasulatione oriri consueverint, maxime prodest in refectione novorum Extimorum (1) ». Dopo di che è soggiunto che le misure debbano rifarsi ogni 25 anni; ottima prescrizione in verità, ma di tanto dillicile eseguimento, che rimase troppo spesso lettera morta in que' codici di leggi.
 

Anno 1260 

Fu eseguito un censimento delle rendite delle chiese e luoghi pii di tulla la Diocesi di Lucca.
Notissimo perche il Bertini ed il Di Poggio ne stamparono una copia. 
Si trova nell'ESTIMO del 1311-13 - pag. 145 del Bongi II
Vi è un simile inventario del 1342 descritto  a pag. 90 ( non trovato) .
Ma è dubbio se fosse a servizio di una tassa posta dal Papa in occasione della guerra contro i ghibellini, o dal Comune di Lucca forse per la stessa ragione. In quest'ultimo caso è probabile che si facesse un simile censimento per i laici. Dell' anzidetto estimo ecclesiastico rimane un catalogo sommarissimo, che fu più volte stampato, e di cui si ha qui solamente una copia del cinquecento.

Estimo anni 1286 -1348 

Estimo di Castel Durante e Villora del 1345, faldone 30 del fondo Estimo ( esaminato sett.2023)
faldone 30 fondo Estimo (il contenuto  è a pag 147 del Bongi vol.II)

 
Estimo anno 1275 
Si fece un Estimo per autorità di Orlandino da Canossa Capitano del Popolo. Non ne rimane alcun registro, ma se ne hanno più estratti fra le pergamene, relativi a persone del Distretto.
Estimo di Colle anno 1284
Pochi fogli (Bongi II- Faldone 1 - pag.142)

Estimo anni 1284-1287
Per ordine de' Camarlinghi della Nuova Entrata si eseguirono le Misure de' terreni dal 1284 al 1287. Se ne conservano parecchi libri, tutti di Comuni delle Sei Miglia, i quali probabilmente si salvarono per non essere nella Camera delle Scritture quando avvennero i sacchi ed i bruciamenti del 1314 e del 1529. Vi crano però nel 1544, e si descrissero minutamente nell' Inventario di quell'anno.

Estimo anno 1291 
Da una pergamena del 1291 si ha notizia che si rinnovasse l' Estimo delle Sei Miglia; ma nissuni libri.

Estimo anni 1308-1311

 Rimangono più volumi di denunzie delle rendite, affitti e simili proventi, che i cittadini e gli ecclesiastici cavavano dai terreni della campagna, le quali appariscono falle dinanzi all' ufficio della Gabella, dal 1308 al 1311. Sono anche questi descritti nell'Inventario del 1344, sotto la rubrica " Filse confessionum factarum  in MCCCVIII". Probabilmente servirono per una riforma dell' Estimo della città.
Estimo del Distretto delle Sei Miglia anno 1311 in 4°,  note di possesso e rendite dei cittadini del distretto ( faldone 9 ) 

Nel faldone (Vol.) 9 c'è anche l'estimo di Castel Durante e di Villora ma in pessime condizioni.

Estimo dell'anno 1319 (dalla pag. 128 vol II Bongi)  

Nel 1319 e poco dopo sembra certo che per un decreto di Castruccio si procedesse ad altra riforma d' Estimo della campagna. Ne restarono tre soli libri (n.9,68,88). Nel 1344 erano nella Camera anche altri volumi della medesima raccolta, cioè gli Estimi della Vicaria di Camaiore, ma da lunghissimo lempo non se ne ha più traccia.
Nelle rovine degli anni 1314 e 1320 s' era perduta non solo la più parte de' libri estimali, ma quella pure in generale de' documenti e contratti che potevano far testimonianza dei possessi.
 

Estimo anno 1331-1332

Il volume è scomparso e ritrovato nel 1950 in una altro fondo e segnato come faldone inizialmente 140 bis dell'Estimo, attualmente indicato come 12-bis,  non compare quindi nell'Inventario del Bongi.
Ne parla la Leverotti nel suo libro Popolazione, famiglie, insediamento tra le fonti a pag.17. E' un volume di 1000 pagine con tutti i villaggi,  con il nome del capofamiglia con moglie (uxor) i figli, fratelli, madre e nipoti. La madre diventava capo famiglia se vedova con figli minori. 
E' l'Estimo realizzato prima della peste del 1340-1348. Ne accenna anche il Bongi a pag. 128 vol II. 


Anni 1333-1335 

( seguito dalla pag. 128 vol. II Bongi) Fra le provvidenze ereditate dal Re Giovanni di Boemia, probabilmente nel 1332 (e diciamo probabilmente, non avendo trovata la legge), vi fu la rinnovazione delle misure dei terreni, di cui si hanno tuttora assai libri, più o meno bene conservati. 
Sono di due maniere: libri minori, dove i misuratori, lavorando alla campagna, descrivevano di mano in mano le terre, e riportavano le confessioni de' contadini: altri maggiori, intitolati Registri, dove i possessi sono riferiti, sempre per ogni Comune, ma solto i nomi de' possessori. Le misurazioni furono fatte generalmente fra il 1333 ed il 1335; ridotte poi ne' detti Registri, o registrate, come dicevano, fra il 1337 ed il 1339. Il lavoro, intrapreso sotto buoni auspici e condotto senza risparmio, sofferse però assai contrarietà, specialmente per parte de' contadini, cui forse dispiaceva questa solenne ricognizione dei terreni e dei diritti de' padroni. In una supplica letta nel Consiglio Generale del 25 Novembre 1334, si disse infatti che alquanti tenutari e lavoratori di terre altrui, moltiplicati nelle malizie, usavano frodi nel rispondere al misuratori, e nelle confessioni spesso dicevano le terre essere libere o denunziavano infedelmente a loro vantaggio gli affitti e gli altri obblighi verso i padroni. Per rimediare a ciò si proponeva che i libri delle Misure, prima che fossero copiati e messi nella Camera, si rivedessero. La supplica fu accolta, e si elesse un ufficio di probi viri, col titolo di Correttori, e con piena balìa; i quali eseguirono la commissione, sedendo a modo di tribunale, ricevendo i ricorsi da' danneggiati, facendo processi e giudicando (V. n. 60 di questa serie). Tuttavia non pare che queste Misure si potessero compiere regolarmente. Un certo numero dei grandi Registri rimasero per più anni senza titoli e senza sottoscrizioni autentiche, non avendo perciò valore giuridico; talché nel 1359, per un decreto dei Cinquanta e degli Anziani, in data del 16 Novembre, furono ripresi in mano da una nuova balìa di sei cittadini, i quali, dopo averli rivisti, scrissero in calce ai volumi rimasti imperfetti una dichiarazione, colla quale si autenticavano, e si ordinava che avessero forza di documenti pubblici, e come tali si tenessero e si mostrassero dagli ufficiali della Camera. Il misuramento iniziato sotto il Re Giovanni si estese non solo ai Comuni suburbani e distrettuali, ma anche ad una parte delle Vicarie. Non fu però fatto cosa alcuna per la Vicaria di Camaiore, dove rimasero in vigore fino al 1346 le misure fatte della medesima, al tempo di Castruccio, dal giudice Berrella di Gallicano . Ma nel corso di 25 anni si erano queste rese di uso fallacissimo, e gli Estimi che si compilavano annualmente sulla loro scorta riuscivano ingiusti e manchevoli. Le lagnanze e le suppliche, che que' popoli avanzarono in proposilo, furono causa che Dino della Rocca governatore di Lucca per conto di Pisa, lasieme col Collegio degli Anziani, ordinasse il 24 Marzo 1546, una riforma delle Misure e degli Estimi della Vicaria camaiorese, che comprendeva allora anche tutti i paesi di cui fu poi formata la Vicaria di Viareggio. Il lavoro fu eseguito fra detto anno 1546 ed il 1548, come può vedersi dai libri che in buon numero sono arrivati ben qui.
Verso la fine della dominazione pisana si rifece anche l' Estimo delle Sei Miglia, essendone incaricata una commissione di cittadini; ma ne restano pochi frammenti (n. 39 ).
Ritornata Lucca in libertà, nel 1372 e negli anni seguenti si fecero di bel nuovo le Misure del camaiorese; e quindi si diede ascolto alle lagnanze de' distrettuali contro l' Estimo compilato sotto la dominazione de' Pisani, quando ogni cosa si faceva tirannicamente.  

Estimo di Castel Durante e Villora anno 1345

è nel faldone n.30 (in 4°* 8 registri riuniti). Esaminato nel 2023.

* In tipografia, l'in-quarto o in- 4º è un formato dei libri.

Estimo del 1367 fondo dell'Estimo,  faldone 39

Evidenziato solo dalla Levarotti a pag. 18-19  del suo libro "Popolazione, famiglie, insediamento". E' incompleto, ma è presente CASTEL DURANTE  e i 5 comuni uniti di Compito. Da Bongi accenni solo a pag. 148 del vol.II
 

Anno 1379
Il che ebbe a dichiarare lo stesso Consiglio Generale il 22 Giugno 1379, nell' atto appunto di ordinare un Estimo nuovo delle Sei Miglia. E così, ascoltando sempre i ricorsi sopra gli Estimi e le Misure che di mano in mano andavano invecchiando, si rifecero parzialmente anche per altre parti del territorio lucchese, negli ultimi trenta anni del Sec. XIV.
Estimo del 1386 (si tratta del faldone 141) scritto dal cancelliere di Paolo Guinigi, Ser  Guido Manfredi da Pietrasanta.

Estimi delle Sei Miglia anni 1383-1581

Estimo del Piviere di Compito del 1386 è nel faldone 141 AS di Lu 
 
- Faldoni da 141 a 186 -


Estimo guinigiano (Estimo anno 1412)
 Estimo del Piviere di Compito  ( ASLu 113 e la copia 64):
 
- Il faldone113 -
faldone 64  del fondo Estimo (copia del 113)
 contenuto  pag 152 del Bongi vol.II

faldone 113 (esaminato nel 2022)
contenuto da:  pag 158 del Bongi vol.II
 
Faldone 113 fondo Estimo 

 non hanno riportato la popolazione abitante ( da F. Leverotti " Scritti in ricordo di Giorgio Buratti" pag.200) 
 

Contuttociò Paolo Guinigi, fatto Signore di Lucca nel 1400, trovò che le faccende dell' Estimo procedevano alla peggio, e che i contadini sottraevano di frequente i loro beni dall' imposta, col pretesto di legati fatti in articulo mortis, di donazioni fra i vivi, ed anche d' essersi dedicati o fatti conversi di chiese e pii luoghi.
A questo egli pose riparo con un decreto del 10 Novembre 1401, dove ordinò che tutte le possessioni de' contadini del dominio lucchese s'intendessero quindi innanzi tributarie, censuarie, annesse ed ipotecate alla Camera Pubblica per il pagamento delle gravezze. E questa massima, benchè venisse da un tiranno, piacque tanto ai repubblicani che gli succedettero, che fu scritta solennemente negli Statuti del 1446 e del 1559 (III. 4).
Nel 1407 e nell' anno seguente, per ordine dello stesso Paolo, si ebbero riformati i libri estimali de' Comuni della Versilia, in piccola forma ed assai sommari: e nel 1411 si pose mano a più grosso lavoro, cioè a rifare in forma grande e con assai diligenza i Campioni delle Misure del Distrello e dei Suburbani, i quali si conservano forse tutti, ma pur troppo assai strapazzali e danneggiali dall' uso.
 
anno 1461 : Estimo del Piviere di Compito  ( ASLu 146 **)
 
anno 1490 : Estimo delle Sei Miglia (Bongi II - faldone 9 - pag.144,  esaminato nel 2023 + altre note in  faldone10)
 
anno 1504 : Estimo del Piviere di Compito  ( ASLu faldone 155**)
** presumibilmente non contengono l'estimo né di Castel Durante né di Villora
 
Anno 1512

Già si disse che lo Statuto del 1346 aveva posto, che ogni 25 anni le Misure si facessero di nuovo. Invece n'erano passali cento dalle ultime fatte sotto Paolo, e per le mutazioni de nomi e de confini eransi  rese quasi inutili, quando fu decretato dal Consiglio Generale di rinnovarle, cioè il 27 Febbraio 1512. Più riformagioni successive mostrano che l' operazione era in corrente, ma procedeva alla stracca; ed un decreto del 1520 concesse la proroga di altri due anni ai deputati sulla medesima. Qual si fosse poi la ragione, non si portò a compimento, se dobbiamo giudicarne dai nove registri che ne rimangono, e che sono que' medesimi ed i soli appartenenti alle Misure ordinate il 1512, che si mettessero allora nella Camera delle Scritture, come si ha dall' Inventario del 1557.
Estimo anni 1546-1549

La legge della rinnovazione dei 25 anni, confermata dal nuovo Statuto del 1539, pare che si volesse eseguire rigorosamente,  allorché nel Luglio 1546 il Consiglio Generale ordinava che dentro tre anni le Misure fossero rinnovate. Ne furono incaricali Prete Piero Della Lena, Giuseppe Civitali, un Pergola, un Boccella ed altri agrimensori lucchesi, che nel loro lavoro procedettero con alquanto apparato professionale, se così può dirsi l'avere riferito in margine delle descrizioni i disegni perimetrali delle terre, i quali solo rarissime volte si trovano nelle Misure dei Sec. XIV e XV. Non sappiamo però se il lavoro stesso, che si protrasse alcun poco al di là del triennio conceduto, fosse veramente condotto a fine col misurare totti i Comuni soburbani, e del Distretto, come parlavano le leggi. In questo caso non è giunta fino a noi che una parte della raccolta; e potrebbe darsi mancassero sempre que' libri della medesima, che per essere stati rubati o tolti arbirariamente dalla Camera, il Consiglio Generale, con bando del 12 Agosto 1574, ordinava sotto gravi pene si restituissero.
Malgrado la legge del rinnovamento, questa del 1546 fu l'ultima compilazione di Misure che si eseguì sotto la Repubblica. Di qui iunanzi l' Estimo si tenne in corrente, per ciò che spettava a' beni stabili, mediante correzioni eseguite di mano in mano. A questo fatto dette causa probabilmente un decreto del 7 Agosto 1551 con cui si era istituito un ufficio di sei cittadini, incaricati non solo di comporre allora un Estimo nuovo, di fare in seguito, secondo i tempi, nelle liste degli estimati, le giunte, gli sgravi e le cancellazioni che fossero di giustizia. 

Estimo del 1547-1561 è nel faldone 207 dell’Estimo

il Piviero di Compito risulta composto da n.13 comuni: 1.S.Andrea, 2.Della Pieve, 3.Il borgo S.Agustino, 4.S.Michele a Colombaia, 5. San Frediano, 6.Castel Durante, 7. S.Giusto, 8.San Loranzo di Massa, 9. Colle, 10.Castel Vecchio, 11.Ruota, 12. S.Maria a Ripa, 13. S.Piero a Forcone.
 [da Salvatore Bongi, Piviero di Compito  in Inventario del R.Archivio di Stato di Lucca, II, 1876, fondo Estimo, pag.165, faldone 207.]

Estimo di Compito del 1561 

E’ nel Faldone n.207 dell'AS di Lucca. Qui c'è anche l'Estimo di Castel Durante, che incorpora Villora. Esaminato nel 2023.



anno 1599 : imposta straordinaria sulla famiglie che hanno oltre 400 scudi.
 

anno 1605 : creazione della VICARIA di Compito.

Vicaria di Compito

Nel 1638, in sostituzione del Piviere, venne istituita la Vicaria di Compito, che comprendeva n.12 comunità, i cui deputati costituivano il Parlamento, ovvero sia: 
1. Compito, 2.Ruota, 3.Colle di Compito, 4. Vorno, 5. Castelvecchio, 6.Massa Macinaia, 7. S.Giusto, 8 Castel Durante, Villora e S.Ginese formanti un sol Comune, 9.Badia di Cantignano. 10. Coselli. 11. S.Leonardo in Treponzio. 12. Colognora di Compito.[Salvatore Bongi, Inventario del R. Archivio di Stato in Lucca, fondo Amministrazione delle Comunità soggette e Vicar, II, p. 271, faldone 5.]

Estimi anni 1766 -1782 (faldone 218 esaminato nel 2022)

Agli atti che restano dell'Offizio sopra I'Estimo, appartengono i Campioni degli Estimati del distretto, che in più volumi di grandissima forma si scrissero solto la sorveglianza di esso, nel 1766 e nel 1782, e quello de' Suburbani del 1782. Son libri che possono anche oggi consultarsi con profitto per ragioni amministrative; ma più sarebbero utili, se i beni non vi fossero accennati con indicazioni sommarissime. In questi ultimi Campioni si trovano postille fino del 1801, anno in cui il sistema dell'Estimo può dirsi che fosse abolito virtualmente per l'art. 37 della Costituzione Repubblicana del 25 Dicembre, e di fatto mediante la istituzione del Catasto avvenuta nel 1802. Ma già, colla Imposizione Generale Straordinaria messa il 1799 sopra tutti i possessori di terre (V. addietro in questo a pag. 101), il pagamento dell' Estimo per il possesso stabile o terraico era gia stato sospeso, rimanendo solo in vigore la parle gravante le persone, cioe il testatico.
Meno le scritture dell'Offizio medesimo, e alcuni pochi libri straordioari ed aggiunti a corredo della serie, che furono un giorno fra le carte di Palazzo e di Tarpea, il grosso dei libri d' Estimi e di Alsure, viene dall' Archivio de' Notari, che sotto il nome di Camera delle Scritture, era stato un tempo il deposito normale degli atti dell'amministrazione lucchese. In gran parte furono trasferiti nell' Archivio di Stato nell' anno 1856, a richiesta del nostro illustre antecessore Girolamo Tommasi (1): altri ne sopraggiunsero nel recentissimo ordinamento, trovali confusi e dispersi fra le masse dei libri delle Curie. Nell'ordinarli non abbiamo avuto la mano del tutto libera. De' libri d' Estimi e di Misure, che per antica legge dovevano meltersi nella Camera, s'era venuta a formare per opera de' custodi di quella, una collezione di volumi, composti di più registri, cui si delle certa numerazione, che fu anche riportata in un gran quadro che si teneva affisso ad uso del pubblico nella Camera stessa. E questa sorte di documenti sendo di uso continuo avanti il Catasto moderno, ne avvenne che frequentemente si citassero nelle perizie, ne' contratti, e negli alti de' tribunali, secondo quella numerazione. Abbiamo pertanto creduto opera prudente di non lavorare troppo di coltello, disfacendo quei volumi collettizi, nel dubbio di smarrire il Glo di siffatta disposizione, oramai sancita dal tempo. Siccome poi, oltre la raccolta così composta, si trovarono tanti altri libri della stessa qualità, che erano rimasti dispersi, ci siamo ingegnati di avvicinarli, più che ci fosse possibile, agli altri, mettendoli come appendice alle diverse divisioni della raccolta vecchia, corrispondenti all'ingrosso alle compilazioni che per i tempi si fecero de' libri d' Estimo e di Misure. Per rimediare poi ad ogni inconveniente che avesse sifatta distribuzione, abbiamo eseguito uno spoglio dilizente de' libri, cavandone fuori i nomi de' Comuni, de' Pivieri, delle Vicarie e delle altre spartizoni del territorio comprese in detti libri; il quale spoglio, ridotto a modo d' alfabeto, colla indicazione numerale dei libri corrispondenti, stampiamo qui sotto, sicuri che riuscirà utilissimo a coloro che avranno fare ricerche in questa parte della vecchia amministrazione lucchese.
Non vogliamo dimenticare un' ultima avvertenza. 
Pochi sono i libri antichi che si hanno qui degli Estimi de' paesi al di là del Distretto, cioè nelle Vicarie; e pochissimi quelli dal trecento in poi. Anzi di certe Vicarie non se ne ha propriamente di nissun tempo. Ora è a ricordare che queste parti del territorio ebbero il maneggio delle imposte in gran parte indipendente dalla città, e che specialmente in grazia delle composizioni stipulate colla Repubblica nel secolo XV, di cui abbiamo già fatto cenno altrove, l'Estimo delle Vicarie fa cosa del tutto disgiunta dall'amministrazione della citta. Pertanto i libri che ne saranno conservati, dovrebbero per la parte maggiore trovarsi presso que nuovi Comuni, i quali ereditarono le aziende e le carte delle antiche Comuni e delle carte stesso Il Lettera dal Shaisteo del' Interno del Ducato, 26 Marzo


Abitanti del Piviere di Compito anno 1832
 (tratto dal Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana pag. 790)
Pieve di Compito ( S.Giovanni Battista) .......620
S.Adrea di Compito .......................................660
S.Maria di Colle di Compito.........................1168
S.Michele di Colognora di Compito...............191
San Ginesio di Compito..................................838
San Giusto di Compito...................................156

 
 

Abitanti del Piviere di Compito anno 1844 (tratto dal Dizionario Corogrfico della Toscana pag. 283)

Pieve di Compito ( S.Giovanni Battista) .......790
S. Adrea di Compito .......................................784
S. Maria di Colle di Compito.........................1406
S. Michele di Colognora di Compito...............227
San Ginesio di Compito..................................986
San Giusto di Compito...................................484
Sant'Andrea di Castel Vecchio di Compito....572



- Libellus  della Dicodesi di Lucca del 1260 per la Plebs di Compito - 



Faldone 5 
del fondo Amministrazione delle Comunità soggette e delle Vicarie anno 1677 pag.271 del Bongi II , la VICARIA di COMPITO
 
- Amministrazione delle Comunità soggette e Vicarie  pag.271-


Ricerche effettuate:
2022 : faldone 218 fondo Estimo
2022 : faldone 113 ( e 64 ) del fondo Estimo del 1411-1413
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2023 : faldone 207 del fondo Estimo del 1561
2023: Faldone 30 del fondo Estimo del 1345
2023: Faldone 9 del fondo Estimo del 1490
Ricerche da effettuare:
Faldone 5 Vicaria di Compito del fondo “Comunità soggette”
Estimo del Piviere di Compito del 1386 del fondo Estimo, faldone 141 
Estimo del 1367 del fondo Estimo,  faldone 39
Estimo del 1331-32 con aggiornamenti nel 1333-35, ricollocato come 140 bis, adesso 12-bis, 1000 pagine