San Pellegrino, un monte, un porto ed una chiesa dimenticata. I pellegrini.

Le strade.
L'esistenza del Lago di Sesto/Bientina condizionva tutta la viabilità lucchese.
Le via che portava i pellegrini a Roma, la via Francigena detta anche Romea, o passava da Genova lungo l'Aurelia ma  incontrava le paludi  versiliesi o arrivava dagli Appennini  e poi per Lucca,  al Volto Santo : qui si trovavano a circondare le acque del lago. I più passavano per la via Romana e scendevano a sud transitando per Altopascio, dov'era un Hospitale, e , attraversato l'Arno presso Fucecchio dov'era un ponte, proseguivano fino a S. Miniato e S. Gimignano e per altri borgi fino a Siena, altra tappa fondamentale. 
Altri preferivano Via di Tiglio  e giungevano a San Leonardo in Treponzio dov'era un Hospitale, e quindi seguivano la sponda ovest del lago fino a Bientina; qualcuno, s'infilava in via del Pellegrino, che arrivava a Lecci per l'attuale via dell Francese, e poi puntava al Porto del Pellegrino.



I porti.

Nessuno si ricorda più a San Ginese del Monte ne’ della Chiesa di San Pellegrino. Tutti sanno che esiste invece una piccola collina chiamata Al Porto. La chiesa di S.Pellegrino era al porto ( di S.Pellegrino) cioè in località Al Porto. 
Nessuno si ricorda che il lago di Sesto/Bientina aveva una lunga serie di porti a nord.  Nel territorio di San Ginese erano almeno 3 quelli segnati nelle mappi rinascimentali dell'Archivio di Stato di Lucca. Il porto del Picchio, il Palto a Palo, il Porto del Pellegrino.
Il promontorio del Pellegrino era l'ideale per un appordo e ne aveva almeno due. 

Ebbene la località Al Porto è stata ritratta in una carta a china del 1659 da Giuseppe Natalini tratta dall’Archivio di Stato di Lucca . Sotto la medesima località ritratta da Google Earth .
Era un posto frequentato da Pellegrini che andavano a Roma alla tomba di Pietro. Arrivavano da Lucca, capitale della Tuscia prima e poi della Repubblica, che arrivò fino alla fine del 700.
Arrivavano da San Leonardo, per via Della francese, che allora si chiamava via Del pellegrino. Probabilmente si imbarcavano proprio nella località detta oggi  “ Al Porto”,  una volta chiamata “porto del pellegrino“ , per essere trasportati al di là dell’Arno e poi proseguire in direzione di Roma. Chi invece voleva andare via terra doveva arrivare fino a Bientina e e lì trovare un’imbarcazione per oltrepassare l’Arno.
Erano vie alternative alla via Francigena classica, che passava da Altopascio e poi piegava a sud costeggiando l’antico lago di Bientina sulla riva est.  
Poteva essere invece più economico arrivare al Porto del Pellegrino e attraversare tutto il lago di Bientina fino a giungere in qualche località posta sulla riva sinistra dell’Arno, che non proseguire a piedi ed arrivare a Bientina, dove le imbarcazioni erano contate e forse i costi per la traversata erano superiori. Può darsi che si impiegasse meno tempo passando per il lago.
anno 1659 . Giuseppe Natalini - VIETATA LA RIPRODUZIONE -