CASTEL DURANTE e la sua chiesa ( o chiese ?)

Chi costruì il castello e la chiesa e quando ? Dov'erano  il Castello e la chiesa ? Perchè non ne vediamo più i resti del Castello ?


Troviamo ancora oggi dei resti del vecchio Casteldurante? Sono domande cui oggi l'archeologia non ha pensato di rispondere, a chi può importare se qui a San Ginese c'era un castello o meno? 

Purtroppo i sanginesini hanno sempre pensato soprattutto a sopravvivere ed anche a fatica, fino agli anni 60 dello scorso secolo e della loro storia poco se ne sono occupati. Solo recentemente un caro parente americano, Moreno Giovannoni,  ha riportato alla luce carinissime antiche storie di alcuni paesani di Villora (ora Villa). 

https://www.ibs.it/fireflies-of-autumn-other-tales-libro-inglese-moreno-giovannoni/e/9781863959940


Per mio conto sento la necessità di far luce sul passato di questa landa dimenticata e, secondo gli studiosi, mai protagonista della storia.

Ed in effetti si stenta a trovare documenti che raccontino la storia di questa piccola comunità. 


LA CHIESA dedicata a

 

SAN GINESE 


La "Bacheca del Compitese" - e non solo lei - che si rifa ad un censimento delle chiese della Diocesi di Lucca datato 1260 che non comprende la chiesa di San Ginese ma solo la chiesa di S.Alessandro di Castel Durante e di San Pellegrino di Collina ( quest'ultima era invece collocata sul Monte Pellegrino, attualmente denominato Monticello, nei pressi della frazione Centoni) , fa risalire la dedizione di una Chiesa a San Ginese nel paese a dopo il 1300. La consideraziona però sembra cozzare contro il documento un documento storico, che collocano nell'846 la chiesa di San Ginese. 



Nell'archivio della Arcidiocesi di Lucca (che conta un immenso tesoro di documenti) è stato rinvenuto il documento DCXXIX, sotto riportato, in cui si narra di  un contratto di affitto e che cita la chiesa di San Ginese e Villora. 

NB: esistono altre chiese dedicate a San Ginese, situate nella Diocesi di Lucca, ma la loro denominazione è sempre accompagnata da un appellativo : "San Ginese VicoWalleri "e "S.Ginese di Mammoli" , ma in ogni caso nessuna con Villora nei pressi. Quindi il documento è riferito al nostro san Ginese.


Emiprando,  che abita vicino alla chiesa di S.Ginese ( prope Eccl. S.Genesii )  dichiara di aver ricevuto a livello ( in affitto) per 27 denari di argento l'anno, per lavorare e gestire e migliorarla, una casa (=capanna) a Villora, la capanna ( "casa" nel testo latino) con tutte le cose pertinenti da Godiprando, presbitero, figlio del presbitero Ortrifusi, la quale capanna Godiprando  l'aveva ricevuta in vendita con le terre colte ed incolte dalla Domus di S.Martino dei Vescovi. Evidentemente il prete, che non sottoscrive neppure l'atto, aveva voluto che il suo affittuario registrasse il contratto di affitto presso il notaio. 
Quindi la chiesa dedicata a San Ginese era già in piedi nell'anno 846.


Documento n. 629 dell'arcivescovato di Lucca ( trascrizione)

 

NB: le altre chiese di San Ginese situate nella Diocesi di Lucca sono sempre accopagnate da un appellativo : "San Ginese VicoWalleri "e "S.Ginese di Mammoli" 



Foto 1. Il Santo, patrono della gente di teatro in genere


LIVELLO (da https://it.wikipedia.org/wiki/Livello_(contratto)

Il livello è un contratto agrario in uso nel Medioevo, che consisteva nella concessione di una terra dietro il pagamento di un fitto. Il diritto, cosiddetto dominio utile, col tempo divenne alienabile. Il livello (etimologicamente livello deriva da libellus, vale a dire il documento che incartava il contratto, nel quale erano previsti e specificati gli obblighi gravanti sul livellario), o precario, figura appartenente al diritto intermedio, traeva vita da una stipulazione in forza della quale un bene immobile, per lo più un fondo, veniva concesso per un certo termine verso il corrispettivo di un canone livellario (anche detto censo). Alla scadenza prevista il contratto era rinnovabile, in esito al versamento di un ulteriore canone livellario. Erano concessi a livello molti beni della Chiesa che in questo modo, da un lato, aderiva alla richiesta di concessione del temporaneo godimento (allo scopo di coltivazione, di abitazione) da parte dei singoli, dall'altro, evitava di perdere la proprietà del bene.

Foto 2. Interno della Chiesa attuale, in alto l 'organo


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http://www.piccolapenna.it/Pieve%20di%20Compito.htm


Il piviere di Compito comprendeva le chiese di:

 

anno 1260

 

S.Andrea di Compito

S.Giusto di Massa Macinaja

S.Bartolomeo di Ruota

S.Michele di Colognora

S.Pietro in Forcore

S.Alessandro di Castel Durante

S.Biagio di Faeta

S.Maria a Ripa

S.Michele di Compito

S.Pellegrino di Collina

SS.Giovanni e Andrea di Castelvecchio

S.Andrea in Selva

S.Quirico in Casale

Monastero di S.Michele di Guamo

Abbadia di S.Salvatore di Cantignano

anno 1832

 

S.Giovanni Battista di Compito

S.Andrea di Compito

S.Maria di Colle di Compito

S.Michele di Colognora di Compito

S.Ginesio di Compito

S.Giusto di Compito

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Concilio  di San Ginese del 1080 (meglio : Sinodo )

per ulteriori dettagli vedi su questo blog:

https://sanginesecompito.blogspot.com/2022/09/il-barsocchini-prende-posizione-sul.html

Concilio di San Ginese


Gli studiosi hanno sempre girato al largo dal borgo di San Ginese, dalla sua storia, salvo che per qualche storico della Chiesa di Lucca, che ha affrontato la spinosa questione del Concilio  di San Ginese del 1080 ( meglio : Sinodo ), quando ancora Lucca, che non era ancora un Comune, era uno Stato indipendente e la sua Chiesa, che era successa alla Chiesa  dal Ducato Longobardo, si estendeva dagli Appennini quasi al Senese. Era stato convocato dal Papa, per sanzionare il comportamento ribelle del Capitolo di san Martino, che poi, sostenuta da Enrico IV farà scappare il Vescovo Sant'Anselmo, sostituendolo con il vescovo Pietro. Le nomine del Vescovo avvenivano con la votazione del clero facente parte della Diocesi. E' stato un Concilio che si inserisce nella Lotta per le Investiture, tra Papato. 

Casteldurante è rimasto pertanto solo uno dei tanti castelli distrutti dai Pisani, quando nel 1316 occuparono e sottomisero lo stato lucchese. 

E' stato naturalmente messo in dubbio il suo Sinodo-Concilio, della cui memoria si sono appropriati soprattutto a San Ginese Vico Walleri, che non è proprio nei pressi di Lucca, così come riportato nel documento che ne attesta l'esistenza . Purtroppo in Italia esistono una quantità enorme di chiese dedicate a San Ginese o Genesio, anche con castello annesso, almeno 3 nell'antico stato di Lucca, come abbiamo visto sopra.

Foto 3. Chiesa di San Ginese di Compito con il bel porticato,
aggiunto probabilmente con la ristrutturazione del 1859


Per capire quello che rappresentava una volta Casteldurante ( nome in volgare) o Castrum Durantis (nome latino) si deve ritornare ai tempi dell'altomedioevo. Tempi in cui nelle sei miglia del contado di Lucca, di cui Casteldurante faceva parte,  le chiese del territorio lucchese rappresentavano il caposaldo della civiltà, cui i villici facevano riferimento per tutto ciò che serviva per vivere e resistere ai forestieri malintenzionati. 

Il chierico governava tutta la vita dei fedeli, facendosi mantenere con le elemosine e spesso con  donazioni in cambio di indulgenze o posti in Paradiso. Aveva un potere indiscusso,  faceva parte della elite di persone che aveva cultura e sapeva leggere e scrivere, ed interpretare le leggi ed il mondo del potere. 

Aveva il reddito delle elemosine e a volte lo vendeva o lo affittava,  così come oggi si affittano i locali dei negozi o degli uffici. 

Spesso costruiva da sè la propria cappella o chiesina o chiesa e poi la rivendeva ad altri religiosi con tutte le terre e le capanne annesse. Oppure la trasmetteva agli eredi, anch'essi prebiteri o comunque appartenenti al clero.

Il concilio di San Ginese fu proprio convocato per le condotte che gli alti prelati disapprovavano, traffici simoniaci e comportamenti lascivi tenuti dai canonici di San Martino, cattedrale di Lucca.

Oggi non esiste più una istituzione come quella delle Pievi altomedievali, forse solo nelle missioni africane si può avere una certa corrispondenza. I castelli proteggevano il signore,  il padrone delle terre, e spesso il pievano e la sua la chiesa; la maggior parte delle chiese all'epoca avevano un castello per proteggersi. Sole rimanevano troppo indifese.  

Poi la nostra terra del Compitese era una terra contesa dai Pisani fino al 14° secolo e dai Fiorentini che si affacciarono spesso nei secoli successivi.



EPOCA DELLA COSTRUZIONE  DEL CASTELLO


Riportiamo le poche fonti rintracciate su Castel Durante, che lo farebbero risalire al 1188 ( secondo Francovich -Ginatempo), fondato secondo quanto ipotizzato da Quiros Castillo, dalla famiglia Duranti, di cui a Lucca si ha memoria solo di una casa con torre. 

1) La fondazione del castello da pate della famiglia Duranti ( o forse dei Pogginghi)

El incastellamento en el territorio de la ciudad de Luca (Toscana) 
Poder y territorio entre la Alta Edad Media y el siglo XII - Juan Antonio Quirós Castillo

Seimiglie: el incastellamento en la llanura de Luca

3.1.3. Los castillos del siglo XII

En el siglo XII no se construyeron muchos castillos, pero si se produjo un cambio en los grupos dirigentes rurales.Desaparecieron los aristócratas episcopales y las nuevas fundaciones fueron realizadas por la Comuna, los entes religiosos urbanos y las principales familias urbanas. Con un siglo de adelanto respecto a otras comarcas de la diócesis, los emergentes grupos mercantiles comenzaron a fundar castillos, que adoptaron como topónimo el apellido familiar. Un ejemplo es el de Castel Durante (actual Villa San Ginese), fundado por los Duranti antes de finales del siglo XII (ANDREUCCI 1964: 59 *) 

3.1.3. I castelli del XII secolo

Nel XII secolo non furono costruiti molti castelli, ma si verificò un cambiamento nei gruppi dirigenti rurali: scomparvero gli aristocratici vescovili e le nuove fondazioni furono realizzate dal Comune, dagli enti religiosi urbani e dalle principali famiglie urbane. Con un secolo di anticipo rispetto alle altre regioni della diocesi, i nascenti gruppi mercantili cominciarono a fondare castelli, che adottarono come toponimo il cognome della famiglia. Un esempio è quello di Castel Durante (attuale Villa San Ginese), fondato dai Duranti prima della fine del XII secolo (ANDREUCCI 1964: 59*)

*S. Stefano Villora: la primitiva pieve del Compitese oggi scomparsa
Andreucci, Salvatore . (1964) - In: Giornale storico della Lunigiana e del territorio lucense Ser. N.S., vol. 15 (1964) pag. 55-60


2) L'epoca della fondazione del Castello

-tratto da Castelli Vol.I Riccardo Francovich e Maria Ginatempo-




QUELLO CHE RESTA OGGI 

DEL CASTELLO E DELLA CHIESA



La chiesa, con pianta a croce latina ed abside semicircolare, è orientata secondo l'asse est-ovest e sorge in posizione strategica sull'antica fortificazione del Casteldurante. 
L’impianto è precedente all’anno Mille e la chiesetta antica, intitolata a S. Alessandro, si trovava all’interno del castello; in seguito, sulle rovine di quest’ultimo, venne costruita una chiesa romanica a sua volta sostituita dall'attuale edificio, opera, nel 1859, dell'architetto Giuseppe Pardini, così come il campanile. 
La dedicazione a S. Ginese risale al miracoloso ritrovamento, avvenuto nel 1553 all’interno delle murature della chiesa, della reliquia del Santo martire paleocristiano. 
Attualmente la facciata presenta un portico con colonne binate e capitelli in stile dorico; le restanti parti dell'edificio non sono intonacate ed è visibile la struttura in muratura mista. Sul fianco laterale orientato a sud, vi sono resti di muratura in conci squadrati e, inoltre, sono presenti alcuni protomi antropomorfi. All'interno, sopra l'ingresso, si trova un organo di pregiata fattura, mentre al di sotto sono presenti due nicchie: una con la riproduzione della grotta della Madonna di Lourdes e l'altra con il fonte battesimale. La navata è unica, con soffitto a volta a botte lunettata e scandita al suo interno da lesene con capitello in stile ionico. Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, è diviso dallo spazio riservato ai fedeli da una balaustra in marmo con colonnine realizzate in diaspro di Sicilia.
Pianta
Pianta a croce latina con abisde semicircolare.
Facciata
La facciata nella parte inferiore ha il portico suddiviso tramite pilastri, in tre arcate a tutto sesto. All'interno sono presenti volte a crociera, pitturate. Ai due pilastri centrali sono addossate colonne binate in granito, poggianti su piedistalli in conci di pietra, con capitelli in stile dorico. Negli angoli due paraste arrivano fino al timpano. Nella fascia centrale coronata da cornici, spiccano alcune terracotte grezze raffiguranti, un violino, una torre e una palma. E' presente, inoltre, una lapide marmorea con iscrizione dedicatoria. Il timpano corona la facciata. L'intonaco alterna colori di ocra più scuro nelle modanature e nelle paraste, nel rimanente è più chiaro.
( da Le chiese delle Diocesi Italiane 
http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/schedaca.jsp?sercd=79373 ) 


Si vedono ancora oggi a Castello, il capoluogo di San Ginese, muraglioni assolutamente inutili ed inspiegabili, se non come resti di una antica cinta muraria, che in alcuni punti è doppia. 


Foto 4. Ecco il trivio che sta davanti alla villa dei DI VECCHIO, con la via a destra che porta alla chiesa e quella a sinistra che conduce a sud verso Colle di Compito, attraversando Castello ( Casteldurante): le due vie sono comtornate da due alti muraglioni; nel caso della via che porta alla Chiesa il muro, posto sulla sinistra della carreggiata, continua fino ai gradini dell'accesso al piazzzale della medesima chiesa, diventando  nei pressi della curva muro di contenimento per il  terrapieno su cui poggia l'odierno piazzzale. E'stato rialzato apposta, come si può notaredalle fotografie. 

Foto 5. Lato nord del piazzale della Chiesa di San Ginese : due muraglioni affiancano la strada che porta verso San Leonardo a ovest,  abbastanza inutilmente, se non avessero il compito di difendere una roccaforte


Foto 6. Ipotesi di studio su Casteldurante. Le linee gialle rappresentano la cinta muraria come avrebbe
potuto svilupparsi, anche sulla base di muraglioni , che non trovano altra spiegazione se non quella di essere monconi di una cinta muraria antica, che racchiudeva la chiesa romanica. Se fosse mai esistito avrebbe dovuto assomigliare al Castello di Motecarlo, che ha una pianta triangolare ( v. immagini sotto)












Il castello era costruito tutt'intorno alla chiesetta di Sant'Alessandro - San Ginese . 

Su questo punto si dovrà far luce, anche a seguito del rinvenimento di una mappa che colloca la Piovania di San Ginese all'incinca dove esiste attualmente via Dei Preti.

Esistevano forse due chiese per i due Santi, Alessandro e Ginesio, una sul posto attuale ed una, dedicata a Sant'Alessandro altrove? 

Oppure una è succeduta all'altra: sarebbe un fatto strano accantonare un Santo !!!! 


Dalle carte del 1260 non compare la chiesa di San Ginese mentre nelle carte dell'848 esiste, eccome, la chiesa di San Ginese.




Foto 7. Il Pronao della chiesa di San Ginese di C.  cioe la parte porticata che sta anteriormente alla parte più profonda del tempio, che normalmente costudisce la divinità. Secondo me dovrebbe essere stato aggiunto con la ristrutturazione del 1859. 



I RESTI DELLA CHIESA ROMANICA

Foto 8 . Chiesa di S.Ginese a Mammoli - Ponte a Moriano  - fraz. di Lucca dove si sarebbe tenuto il Conclio diSan Ginese secondo il Di Poggio. Presumibilmente simile nella fattura alla chiesa di San Ginese di Compito, che sembra comunque più ampia sul lato fronale



La chiesa romanica non aveva lo sviluppo a croce della chiesa che oggi vediamo, ma con tutta probabilità aveva  una unica navata senza bracci laterali e senza PRONAO,  come molte chiese romaniche  dell'epoca di questi luoghi, come ad esempio a chiesa di San Michele di Colognora o tante altre nel Piviere di Compito, che raggruppava le chiese e le relative proprietà in una comunità nella zona sud della piana di Lucca, in gran parte affacciata sul lago di Sesto.Osservando l'esterno laterale  della chiesa, si può intuire che gli attuali finestroni sono solo la duplicazione di altri finestroni che si aprivano sotto e che ora sono stai tappati.  Con ogni probabilità quando la chiesa  venne rifatta nell'anno 1859, fu alzata di un piano e si aggiunsero le due navate laterali, l'abitazione per il pievano e il pronao, forse anche la cupola che oggi spicca sopra il complesso. 
Suppongo che l'abitazione del Piovano, cosiddetta PIOVANIA, fosse situata in via Dei Preti, nella casa dei Sisti, tuttora superstite. 




EPOCA DELLA DISTRUZIONE DEL CASTELLO




Epoca della distruzione di  Castel Durante: 1313



Riporto qui sopra un brano delle Cronache del Sercambi. Sarebbe stato distrutto  da Uguccione della Fagiuola nel 1313, assieme a quello di Compito ( detto Compoto) e di Castel Vecchio ed altri.