Marianna (Mari) Di Vecchio

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Nacque a San Ginese, nel comune di Capannori, il 2 dicembre del 1900, da una famiglia di antico lignaggio. Come la sorella maggiore Giorgina, iniziò a manifestare fin da giovane una precoce vocazione artistica e scelse di frequentare il locale Istituto di Belle Arti, dove fu allieva del pittore Michele Marcucci, a sua volta formatosi alla scuola fiorentina del Ciseri. Ottenuto il diploma, nel 1927-8 frequentò come esterna le lezioni di Ennio Pozzi, aiuto di Felice Carena, all'Accademia fiorentina di Belle Arti, dove nel 1928 conobbe Giuseppe Ardinghi, suo futuro marito. Espose in varie mostra regionali a Firenze e nel 1931 ricevette le lodi di Carlo Carrà, che le dedicò una recensione su "L'Ambrosiano" in occasione di una mostra di artisti lucchesi a Milano, presso l'omonima Galleria. Partecipò al clima novecentesco della Toscana anni Trenta con risentita personalità, pur indirizzandosi ad una tematica prevalentemente legata alla natura morta e al paesaggio. Nel 1933 espose quattro dipinti ad Amsterdam in occasione della prima rassegna della Federazione Internazionale Donne Artiste e Professioniste. Nello stesso anno sposò Giuseppe Ardinghi e con lui si trasferì alle Focette di Pietrasanta. In quegli anni espose in varie mostre personali (nel 1941 a Lucca, l'anno successivo a Viareggio e Firenze, presso la Galleria "Il Ponte"), alla Mostra Internazionale delle Donne Artiste e Professioniste di Parigi (1937), alla XX e alla XXII Biennale di Venezia. Nel dopoguerra si trasferì a Lucca e decise di dedicarsi all'insegnamento, come il marito Giuseppe. Fece parte del gruppo "Renato Serra". Nel 1966 partecipò alla mostra collettiva indetta da Bruno Vangelisti alla "Piramide" (insieme ad Ardinghi, Soffici e Rosai) e a quella organizzata da Ernesto Borelli nel 1978 a Palazzo Mansi. Morì a Lucca il 20 ottobre del 1994.

Tra i contributi bibliografici a lei dedicati segnaliamo il volume La pittura di Mari Di Vecchio, Lucca, Accademia Lucchese di Scienze, Lettere ed Arti, 1995.

Luoghi di formazione

Anno inizioAnno fineNazioneCittàIstituzioniPeriodo
certo
19271928ItaliaFirenzeAccademia di Belle Arti.Si
Maestri:
  • Pozzi Ennio > aiuto di Felice Carena
Incontri:
19171918ItaliaLuccaEsame di abilitazione presso l'Istituto di Belle Arti "A. Passaglia" (Fonte dati: Registro iscrizioni anno scolastico 1917-18. Registrazione iscrizione candidati licenza ornato privatisti, anno scol. 1917-18, ultima pagina).Si

Luoghi di attività

Anno inizioAnno fineNazioneCittàLuogoPeriodo
certo
19301935ItaliaLuccaCaffè CaselliNo
19331941ItaliaPietrasanta, ViareggioAbitazione presso le Focette, Pietrasanta - Caffè Margherita, ViareggioNo
  • Delfini Antonio
  • Ghiselli Luca
  • Marcucci Mario
  • Parenti Marino
  • Pea Enrico
  • Tobino Mario

Opere

Primavera nell’orto in Versilia
Titolo: Primavera nell’orto in Versilia
Luogo attuale: Lucca, Museo Nazionale di Palazzo Mansi
Oggetto: dipinto
Soggetto: paesaggio
Tecnica: olio su tela
Luogo attuale: Lucca, Museo Nazionale di Palazzo Mansi
Le Focette
Titolo: Le Focette
Anno produzione: 1939
Luogo attuale: Lucca, Museo Nazionale di Palazzo Mansi
Oggetto: dipinto
Soggetto: paesaggio
Tecnica: olio su tela
Misure: cm 55 x 74
Luogo attuale: Lucca, Museo Nazionale di Palazzo Mansi


Dal museo di villa Guinigi


Donazioni Giuseppe Ardinghi: 2006

Le Focette 1938, olio su tela; Primavera nell’orto in Versilia 1939, olio su tela

Marianna (Mari) Di Vecchio studiò a Lucca presso l’Istituto d’Arte e poi all’Accademia fiorentina, dove incontrò Ardinghi che diventerà suo marito nel 1933. È di quegli anni l’opera  Veduta di San Ginese, uno dei migliori dipinti. Nel 1936 presenta un’opera alla Biennale di Venezia, l’anno successivo verrà chiamata ad esporre alla Rassegna della Federazione Internazionale Donne Professioniste Artisti a Parigi e ad Amsterdam. Dopo un’assidua partecipazione a mostra a Lucca, Viareggio e Firenze, la pittrice decide di continuare l’attività senza presentarsi alle esposizioni, ad eccezione della collettiva del 1968 e per l’ultima personale curata da Ernesto Borelli presso il Museo nazionale di Palazzo Mansi, dove si conservano i due dipinti donati. Nel 2005 in occasione della mostra dedicata ad Ardinghi a Villa Guinigi furono esposte le due opere donate l’anno successivo dallo stesso artista, un anno prima della sua scomparsa.