Il lago di Bientina secondo un dizionario del 1833

Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana 
di Emanuele Repetti
1833
LAGO DI BIENTINA, o DI SESTO 
(Lacus Sexti). -
È il più esteso, e forse il più costante fra i Laghi della
Toscana, noto dal secolo VIII in poi col nome di Lago
di Sesto, perché vicino ad esso dalla parte di maestrale
havvi un Castello che prese il nome dalla sesta pietra
miliare esistita sulla vicina strada maestra che da
LUCCA guida nel Val d'Arno inferiore.
La linea di confine fra lo stato di Lucca e il
granducato di Toscana attraversa il Lago medesimo
quasi nel mezzo, ma in linea diagonale, a partire
verso levante dal porto dell'Altopascio sino alla
dogana del Tiglio verso libeccio.
Ha dal lato di maestrale la pianura di Lucca, dalla
parte orientale la Val di Nievole percorsa dalle due
Pescie; a settentrione i poggi di Monte Carlo e di
Porcari, mentre le falde estreme delle orientali
diramazioni del Monte Pisano servono al Lago
medesimo di argine da ponente a libeccio.
- Il Lago di Bientina o di Sesto, compreso il suo
vasto lembo palustre, occupa una superficie di
circa 14 miglia toscane quadrate, la metà della
quale trovasi costantemente coperta dalle acque,
ed è distinta dal Padule col nome di Chiaro.
Esso è di figura irregolare e bislunga diretta da
maestrale a scirocco, fra il grado 28° 17' al
28° 22' longitudine, e il grado 43° 21' 7Ӡ al 43° 26' 4Ӡ
atitudine.
Comecchè alcuni abbiano opinato, che nei tempi
remoti questo Lago non esistesse, perché non vien
rammentato dai geografi nè dalle memorie storiche
anteriormente al secolo VIII, quantunque il
matematico Ximenes abbia asserito, che il Lago di
Sesto fino al secolo XV non fu che un' angusta e
bassa palude; pure la sua topografica giacitura, in
un suolo assai depresso e mantenuto lacustre non
solamente dalle acque correnti dei fossi che vi
fluiscono, ma dalle polle naturali che scaturiscono
dal fondo del suo bacino, ci obbligano quasi di per
loro stesse a dover fare risalire la sua origine ad
un'epoca molto anteriore al secolo VIII, allora
quando cioè il suo fondo doveva essere molto più
depresso di quello che attualmente apparisce.
Io debbo astenermi da qualsiasi riflessione
propria di un idraulico anzi che di uno storico;
ma se è vero, che il pelo medio dell'acqua di
questo Lago non è più che 20 braccia a un circa
superiore al livello del mare Mediterraneo; se è
provato, che il piano della città di Lucca, e le
acque del Serchio al Ponte S. Pietro sono 30
braccia più alte dello stesso mare; se fu da
geometri e da insigni matematici più d'una
volta calcolato,che la livellazione del piano
fra il Serchio ed il Lago di Sesto pende
sensibilmente verso quest'ultimo; se questo
calcolo a suo danno fu messo a prova
dall'esercito fiorentino mentre nell'anno 1430
accampava nei contorni del piano di Capannori
con intenzione di allagare la città assediata,
restando invece il campo degli assedianti
invaso dalle acque artificialmente dal Serchio
deviate; se è vero, che la tendenza del Serchio
a straripare verso il Lago di Sesto fu pure
avvertita nel secolo XVII dal celebre idraulico
 ab. Castelli, e con lagrimevole desolazione
recentemente dall'effetto dimostrata, allo
rquando il Serchio sotto la confluenza della
Freddana nel 1810 ruppe gli argini a San
Quilico, e di là allagando il piano di Lucca,
prese naturalmente la via di Sesto; se è vero
tuttociò, non deve sembrare strana la congettura
di chi altra volta opinò che il ramo del Serchio,
conosciuto nelle antiche carte col nome di Auxer,
dai moderni con quello di Ozzeri, staccato in tempi
remoti dal ramo maggiore a S. Casciano a Vico,
si dirigesse per Antraccoli, S. Paolo in Gorgo, e
sotto il poggio di Porcari entrasse nel Lago di Sesto. -
Al che si aggiunga il nome dell'antico emissario
del Lago, che quasi piccolo Auser, Auseressola,
poi Seressa vecchia fu appellato. -

Non ostante che il livello del Lago di Bientina
o di Sesto sia inferiore a quello del Serchio
preso nello stesso grado di latitudine,
contuttociò il fondo del di lui bacino,
la circostante pianura e il pelo delle sue acque
dal secolo  XII in poi debbono essersi sensibilmente
rialzati e riempiti.
Cosicchè quell'Ozzeri che si voltava verso levante
per vuotarsi tutto, o quasi tutto nel Lago di Sesto,
adesso a guisa delle Chiane si divide in due opposte
direzioni, una delle quali conservando l'antico nome
di Ozzeri, si rivolta a ponente per entrare nel fiume
Serchio, e l'altra incamminandosi a levante  forse
per il vecchio alveo si vuota nel Lago mediante un
fosso che porta il moderno nome di Rogio.
Col rialzarsi di livello restò sommersa e sparì quasi
affatto di mezzo al Lago di Sesto o di Bientina,
quell'Isola nella quale furono misurate 15 coltre
di terra di pertinenza dei monaci dell'antichissima
Badia di Sesto e dov'è fama che fosse un fortilizio
presidiato da 300 Lucchesi, quando nel 1447 furono
 costà assaliti dai Pisani.
- Devesi altresì al progressivo rialzamento del fondo
del Lago l'obbligo di ricorrere ogni tanti anni ad
accrescere gli argini del padule intorno al Chiaro
e di rialzare le cateratte dei suoi emissarii, affinchè
le acque dell'Arno nei tempi di piena non si versino
ed allaghino la pianura di Bientina.