La viabilità di San Ginese di Compito nel medioevo

La viabilità della lucchesia durante il medioevo è stata a trattata da Cesare Sardi (1853-1924), il cui lavoro è stato ripreso da Salvatore Andreucci ne " La strada Romea e peregrina in territorio lucchese". Entrambi si occupavano del percorso tradizionale della via Francigena, anche detta via Romea, che, proveniente da Nord, da Lucca porta verso Altopascio tramite quella che oggi è detta via Romana. Il Sardi, come riporta l'Andreucci, affermava che la via Romea si mescolava nel dedalo di vie del contado, finendo da Pozzeveri nel Computo e poi ripartendo dal Trivium luporum.  
Oltre a questa considerazione, per compredere come si siano potute sviluppare strade alternative al percorso tradizionale della via Romea, si deve tenere conto anche fatto che il tratto di strada Francigena tra Lucca ed Altopascio era frequentamente sotto acqua a causa delle inondazioni che affliggevano l'area durante il medioevo, come si evidenzia nella tav.III de Variazioni fisiografiche del bacino di Bientina e della pianura lucchese durante i periodi storici di Elena Pederi. Uno dei percorsi alternativi passava da San Leonardo in Trepozio e proseguiva verso Bientina passando per l'odierno borgo al Porto di San Ginese, detto all'epoca Porto del Pellegrino.