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Dizionario Geografico Fisico
Il Lago di Bientina era il più esteso fra i laghi della Toscana.
Era noto ai lucchesi anche col nome di Lago di Sesto, perché vicino ad esso sorgeva un castello che prese il nome dalla sesta pietra miliare esistita sulla vicina strada maestra che da Lucca guida nel Valdarno inferiore.
Dizionario Geografico Fisico
della Toscana
di Emanuele Repetti
LAGO DI BIENTINA, o DI SESTO (Lacus Sexti). - È il più esteso, e
forse il più costante fra i Laghi della Toscana, noto dal secolo VIII in poi
col nome di Lago di Sesto, perchè vicino ad esso dalla parte di maestrale havvi
un Castello che prese il nome dalla sesta pietra migliare esistita sulla vicina
strada maestra che da LUCCA guida nel Val d'Arno inferiore.
La linea di confine fra lo stato di Lucca e il granducato di Toscana attraversa il Lago medesimo quasi nel mezzo, ma in linea diagonale, a partire verso levante dal porto dell'Altopascio sino alla dogana del Tiglio verso libeccio. - Ha dal lato di maestrale la pianura di Lucca, dalla parte orientale la Val di Nievole percorsa dalle due Pescie; a settentrione i poggi di Monte Carlo e di Porcari, mentre le falde estreme delle orientali diramazioni del Monte Pisano servono al Lago medesimo di argine da ponente a libeccio. -
La linea di confine fra lo stato di Lucca e il granducato di Toscana attraversa il Lago medesimo quasi nel mezzo, ma in linea diagonale, a partire verso levante dal porto dell'Altopascio sino alla dogana del Tiglio verso libeccio. - Ha dal lato di maestrale la pianura di Lucca, dalla parte orientale la Val di Nievole percorsa dalle due Pescie; a settentrione i poggi di Monte Carlo e di Porcari, mentre le falde estreme delle orientali diramazioni del Monte Pisano servono al Lago medesimo di argine da ponente a libeccio. -
Il Lago di Bientina
o di Sesto, compreso il suo vasto lembo palustre, occupa una superficie di
circa 14 miglia toscane quadrate, la metà della quale trovasi costantemente
coperta dalle acque, ed è distinta dal Padule col nome di Chiaro. Esso è di
figura irregolare e bislunga diretta da maestrale a scirocco, fra il grado dal 28°
17' al 28° 22' di longitudine, e il grado dal 43° 21' 7 al 43° 26' 4 di latitudine.
Comecchè alcuni abbiano opinato, che nei tempi remoti questo Lago non
esistesse, perché non vien rammentato dai geografi né dalle memorie storiche
anteriormente al secolo VIII, quantunque il matematico Ximenes abbia asserito,
che il Lago di Sesto fino al secolo XV non fu che un' angusta e bassa palude;
pure la sua topografica giacitura, in un suolo assai depresso e mantenuto
lacustre non solamente dalle acque correnti dei fossi che vi fluiscono, ma
dalle polle naturali che scaturiscono dal fondo del suo bacino, ci obbligano
quasi di per loro stesse a dover fare risalire la sua origine ad un'epoca molto
anteriore al secolo VIII, allora quando cioè il suo fondo doveva essere molto
più depresso di quello che attualmente apparisce.
Io debbo astenermi da qualsiasi riflessione propria di un idraulico anzi che di uno storico; ma se è vero, che il pelo medio dell'acqua di questo Lago non è più che 20 braccia a un circa superiore al livello del mare Mediterraneo; se è provato, che il piano della città di Lucca, e le acque del Serchio al Ponte S. Pietro sono 30 braccia più alte dello stesso mare; se fu da geometri e da insigni matematici più d'una volta calcolato, che la livellazione del piano fra il Serchio ed il Lago di Sesto pende sensibilmente verso quest'ultimo; se questo calcolo a suo danno fu messo a prova dall'esercito fiorentino mentre nell'anno 1430 accampava nei contorni del piano di Capannori con intenzione di allagare la città assediata, restando invece il campo degli assedianti invaso dalle acque artificialmente dal Serchio deviate; se è vero, che la tendenza del Serchio a straripare verso il Lago di Sesto fu pure avvertita nel secolo XVII dal celebre idraulico ab. Castelli, e con lagrimevole desolazione recentemente dall'effetto dimostrata, allorquando il Serchio sotto la confluenza della Freddana nel 1810 ruppe gli argini a San Quilico, e di là allagando il piano di Lucca, prese naturalmente la via di Sesto; se è vero tuttociò, non deve sembrare strana la congettura di chi altra volta opinò che il ramo del Serchio, conosciuto nelle antiche carte col nome di Auxer, dai moderni con quello di Ozzeri, staccato in tempi remoti dal ramo maggiore a S. Casciano a Vico, si dirigesse per Antraccoli, S. Paolo in Gorgo, e sotto il poggio di Porcari entrasse nel Lago di Sesto. -
Io debbo astenermi da qualsiasi riflessione propria di un idraulico anzi che di uno storico; ma se è vero, che il pelo medio dell'acqua di questo Lago non è più che 20 braccia a un circa superiore al livello del mare Mediterraneo; se è provato, che il piano della città di Lucca, e le acque del Serchio al Ponte S. Pietro sono 30 braccia più alte dello stesso mare; se fu da geometri e da insigni matematici più d'una volta calcolato, che la livellazione del piano fra il Serchio ed il Lago di Sesto pende sensibilmente verso quest'ultimo; se questo calcolo a suo danno fu messo a prova dall'esercito fiorentino mentre nell'anno 1430 accampava nei contorni del piano di Capannori con intenzione di allagare la città assediata, restando invece il campo degli assedianti invaso dalle acque artificialmente dal Serchio deviate; se è vero, che la tendenza del Serchio a straripare verso il Lago di Sesto fu pure avvertita nel secolo XVII dal celebre idraulico ab. Castelli, e con lagrimevole desolazione recentemente dall'effetto dimostrata, allorquando il Serchio sotto la confluenza della Freddana nel 1810 ruppe gli argini a San Quilico, e di là allagando il piano di Lucca, prese naturalmente la via di Sesto; se è vero tuttociò, non deve sembrare strana la congettura di chi altra volta opinò che il ramo del Serchio, conosciuto nelle antiche carte col nome di Auxer, dai moderni con quello di Ozzeri, staccato in tempi remoti dal ramo maggiore a S. Casciano a Vico, si dirigesse per Antraccoli, S. Paolo in Gorgo, e sotto il poggio di Porcari entrasse nel Lago di Sesto. -
Al che si aggiunga il nome dell'antico emissario
del Lago, che quasi piccolo Auser, Auseressola, poi Seressa vecchia fu
appellato. - Vedere AUSERISSOLA, BIENTINA, CAPANORI, OZZERI e SERCHIO.
Non ostante che il livello del Lago di Bientina o di Sesto sia inferiore a
quello del Serchio preso nello stesso grado di latitudine, contuttociò il fondo
del di lui bacino, la circostante pianura e il pelo delle sue acque dal secolo
XII in poi debbono essersi sensibilmente rialzati e riempiti. Cosicchè
quell'Ozzeri che si voltava verso levante per vuotarsi tutto, o quasi tutto nel
Lago di Sesto, adesso a guisa delle Chiane si divide in due opposte direzioni,
una delle quali conservando l'antico nome di Ozzeri, si rivolta a ponente per
entrare nel fiume Serchio, e l'altra incamminandosi a levante forse per il
vecchio alveo si vuota nel Lago mediante un fosso che porta il moderno nome di
Rogio.
Col rialzarsi di livello restò sommersa e sparì quasi affatto di mezzo al Lago di Sesto o di Bientina, quell'Isola nella quale furono misurate 15 coltre di terra di pertinenza dei monaci dell'antichissima Badia di Sesto e dov'è fama che fosse un fortilizio presidiato da 300 Lucchesi, quando nel 1447 furono costà assaliti dai Pisani.
Col rialzarsi di livello restò sommersa e sparì quasi affatto di mezzo al Lago di Sesto o di Bientina, quell'Isola nella quale furono misurate 15 coltre di terra di pertinenza dei monaci dell'antichissima Badia di Sesto e dov'è fama che fosse un fortilizio presidiato da 300 Lucchesi, quando nel 1447 furono costà assaliti dai Pisani.
- Devesi altresì al progressivo rialzamento del
fondo del Lago l'obbligo di ricorrere ogni tanti anni ad accrescere gli argini
del padule intorno al Chiaro e di rialzare le cateratte dei suoi emissarii, affinché le acque dell'Arno nei tempi di piena non si versino ed allaghino la
pianura di Bientina.
In quanto alle notizie storiche ed economiche, ai prodotti vegetabili ed
animali di questo Lago e del suo padule; rapporto ai diversi fossi suoi tributari o a quelli che gli servono di canali emissari potranno supplire in
gran parte gli articoli BIENTINA, CAPANNORI e MONTE CARLO.